mercoledì 18 gennaio 2012

LA VIA FRANCIGENA, in viaggio per l'Europa.


In età medioevale il pellegrinaggio da ogni parte d'Europa verso i Luoghi Santi contemplava le tre peregrinationes maiores, mete fondamentali della religione cristiana: Roma, luogo del martirio dei Santi Pietro e Paolo, Santiago di Compostela dove l'apostolo San Giacomo aveva scelto di riposare in pace e Gerusalemme in Terra Santa. 
Ad oggi si può ricostruire parte del percorso che veniva battuto all'inizio del primo millennio grazie al documento lasciato da Sigerico, Arcivescovo di Canterbury, che nel 994 scrisse dei quei luoghi che furono le tappe del suo ritorno a casa da Roma a Canterbury.


Per il pellegrino questo viaggio non era un'avventura o un rischio ma un atto di devozione. Era percorso per lo più a piedi in segno di penitenza, alla ricerca di redenzione, e ci si poteva fermare solo in quei luoghi considerati sacri dalla Chiesa. Le vie praticate corrispondevano alle Strade consolari romane battute anche dagli eserciti, teatro inoltre di intensi scambi commerciali. Il devoti non viaggiavano isolati ma in gruppo e portavano con se le insegne del pellegrinaggio: la conchiglia per Santiago di Compostela, la croce per Gerusalemme, la chiave per San Pietro a Roma


Il tratto della via Francigena, o Romea, era percorso dei devoti che venivano in gran numero in Italia provenienti prevalentemente in età post carolingia dalla Francia, da questo il nome Francigena: proveniente dalla terra dei Franchi. 
Valicate le Alpi alcuni si fermavano alla volta di Roma in visita alla tomba dell'apostolo Paolo, altri scendevano lungo la penisola raggiungendo il porto di Brindisi non prima di aver visitato l'importante tappa del Santuario di San Michele Arcangela sul Gargano, in provincia di Foggia.


Nell'area viterbese la via Francigena, proveniente da Siena, tagliava il territorio in senso nord sud-est toccando i centri di maggiore interesse: Proceno, Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, qui il percorso si divideva in due tratti, verso San Martino al Cimino e Ronciglione sul versante est del Lago di Vico e a ovest verso Vetralla, per poi ricongiungersi a Capranica, procedendo a sud verso Sutri, Monterosi fino alla volta di Roma. 


La presenza di questi percorsi, con la grande quantità di persone provenienti da culture anche molto diverse tra loro, ha permesso un eccezionale passaggio di segni, emblemi, culture e linguaggi dell'Occidente Cristiano. Ancora oggi sono rintracciabili sul territorio le memorie di questo passaggio che ha strutturato profondamente le forme insediative e le tradizioni dei luoghi attraversati. Un passaggio continuo che ha permesso alle diverse culture europee di comunicare e di venire in contatto, forgiando la base culturale, artistica, economica e politica dell'Europa moderna; è nota la frase del poeta Goethe secondo cui la coscienza d'Europa è nata sulle vie di pellegrinaggio. 


A partire dal 1994 la Via Francigena è stata dichiarata "Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa" assumendo, alla pari del Cammino di Santiago di Compostela, una dignità sovranazionale.


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In medieval times the pilgrimage from all over Europe to the Holy Places contemplated the three pilgrimages, an essential goal of the Christian religion: Rome, site of the martyrdom of Saints Peter and Paul, Santiago de Compostela where the apostle St. James was chosen to rest in peace in the Holy Land and Jerusalem.
To date, we can reconstruct the path that was beaten at the beginning of the first millennium, thanks to the document left by Sigeric, Archbishop of Canterbury, who wrote in 994 of those places that were the stages of his return home from Rome to Canterbury.


For the pilgrim on this trip was not an adventure or a risk but an act of devotion. Route was mostly on foot as a sign of repentance, seeking redemption, and we could only stop in those places considered sacred by the Church. The practiced way corresponded to the Roman consular roads also beaten by the hosts, the theater also has extensive trading. The devotees never traveled in groups and isolated but brought with them the insignia of pilgrimage: the shell for Santiago de Compostela, the cross of Jerusalem, the key to St. Peter's in Rome


The section of the Via Francigena or Romea, was the path of the devotees who came from Italy in large numbers mainly in the post Carolingian France, by this name Francigena from the land of the Franks.
Some crossed the Alps to Rome stopped visiting the tomb of the apostle Paul, others ran down the peninsula at the port of Brindisi not before visiting the landmark Shrine of St. Michael Arcangela Gargano in the province of Foggia.


In Viterbo the Via Francigena, from Siena, cut the territory in a north-south east touching the centers of interest: Proceno, Acquapendente, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Montefiascone, Viterbo, here, the route was divided into two sections , to San Martino al Cimino and Ronciglione on the east side of Lake Vico and west to Vetralla, then join in Capranica, proceeding south to Sutri, Monterosi up to Rome.


The presence of these pathways, with the vast amount of people from cultures very different from each other, has allowed an exceptional step of signs, emblems, cultures and languages ​​of the Christian West. They are still found on the territory of the memories of this passage that has deeply structured settlement forms and traditions of the places visited. A continuous passage that has allowed the various European cultures to communicate and make contact, forging the basic cultural, artistic, economic and politics of modern Europe, is known phrase of the poet Goethe that the conscience of Europe was born on pilgrimage routes.


Since 1994, the Via Francigena was declared "Cultural Route of the Council of Europe" assuming, like the Camino de Santiago de Compostela, a supra-national dignity.

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